Progetti

Un, Due, Tre Sport! A Rosolini lo sport diventa un’arte per la vita

Attraverso alcune attività sportive, l’Uisp Iblei aiuta a contrastare il disagio sociale nell’istituto professionale Paolo Calleri. Parla Corrado Valvo

 

Bambini, bambine, pre-adolescenti e adolescenti coinvolti in attività di pratica sportiva gratuita su tutto il territorio nazionale. Questo il piano promosso da Un Due Tre Sport! il progetto Uisp finanziato da Sport e Salute Spa in collaborazione con il Dipartimento per lo Sport / Presidenza del Consiglio dei Ministri.

In questo nostro nuovo approfondimento siamo andati in un piccolo paese della Sicilia: Rosolini, in provincia di Siracusa. Qui abbiamo avuto modo di parlare con Corrado Valvo, allenatore di pallacanestro e presidente dell’Avola Basket, che ha preso parte al progetto come istruttore nell’istituto professionale agrario Paolo Calleri.

Il progetto portato avanti dall’Uisp Iblei è iniziato a marzo e si concluso a fine maggio, coinvolgendo 30 ragazzi, dalla prima all’ultima classe superiore, con appuntamenti settimanali, subito dopo l’orario scolastico.

“All'inizio avevamo qualche incertezza – esordisce Corrado – perché i ragazzi che hanno preso parte all’iniziativa non studiavano tanto e provenivano da contesti di disagio sociale e familiare, invece c’è stata una grande partecipazione, sia a livello maschile che femminile. Hanno partecipato 30 studenti che abbiamo poi suddiviso in vari gruppi in base alle attività svolte. Gli sport che abbiamo proposto sono stati pallacanestro, pallavolo, ping pong, aerobica, calcio tennis e beach tennis”. La struttura esterna dispone di uno spiazzale abbastanza ampio da cui sono stati ricavati mezzo campo di pallacanestro e mezzo di pallavolo. All’interno invece c'è spazio per l’aerobica. “Le ragazze – spiega Corrado – praticavano pallavolo e aerobica, mentre i maschi erano più orientati agli altri sport. Le lezioni si tenevano una volta a settimana, dalle 14 alle 17. Molti ragazzi si fermavano direttamente a scuola e, subito dopo un pranzo veloce, erano pronti a iniziare l’attività”.

I ragazzi che hanno preso parte al progetto provenivano da classi diverse, i più grandi tendenzialmente facevano gruppo tra di loro. Per la pallacanestro, in maniera particolare, i partecipanti erano di terza, quarta e quinta: “Nel corso delle attività abbiamo coinvolto due ragazzi più piccoli con il basket in carrozzina. Uno di loro aveva una disabilità, l’altro la sindrome di Down. Il nostro obiettivo principale era far divertire tutti e farli socializzare attraverso lo sport. Come istruttori abbiamo provato a far partecipare tutti a tutte le attività ma alla fine, dopo aver provato uno sport, si creavano dei gruppetti per ogni pratica. Questo perché i ragazzi si appassionavano a uno sport e volevano continuare a praticarlo”.

Corrado evidenzia che alcuni ragazzi si sono interessati a tal punto da voler continuare a praticare lo sport provato: “Due ragazzi della pallacanestro sono venuti ad Avola all'open day organizzato dalla nostra società e, come presidente, li ho invitati a prendere parte alla ripresa delle attività a settembre”. Inoltre, durante le attività di pallavolo, gli istruttori hanno scoperto che qualche ragazza aveva già giocato in passato.

Un, Due, Tre Sport! prende una fetta importante della fascia giovanile, perchè è importante promuovere lo sport e avvicinare i ragazzi ad attività sportive che possono essere coltivate nel corso degli anni, soprattutto se lo sport viene proposto in zone con disagio sociale. “I ragazzi – prosegue Corrado – hanno apprezzato molto questo progetto perché ha permesso loro di trascorrere il tempo libero in modo diverso, offrendo la possibilità di sperimentare e vivere la dimensione del gruppo. Noi istruttori, in totale eravamo quattro, abbiamo cercato di invogliarli proponendo tutte le attività. Il nostro obiettivo era convincerli a venire a giocare, perché fare sport in una zona periferica come questa è fondamentale per loro”. In città, infatti, molti ragazzi che praticano sport provengono da famiglie benestanti, è molto più difficile invece trovare ragazzi o ragazze con problemi economici che possono anche avere difficoltà a pagare la quota annuale per allenarsi e giocare. “Per le scuole questi progetti – sottolinea Corrado – sono importanti e allo stesso tempo è notevole il lavoro che la Uisp sta portando avanti. Un percorso significativo che deve assolutamente proseguire”.

Che relazione si è creata tra i ragazzi e gli istruttori? A inizio attività i partecipanti si sono dimostrati molto curiosi, soprattutto di capire e conoscere lo sport che stavano provando. “Mi hanno chiesto – racconta Corrado – come si era evoluta la pallacanestro e che cambiamenti avevano avuto le regole nel corso degli anni. Noi invece abbiamo fin da subito cercato di motivarli a impegnarsi nel percorso scolastico, sottolineando che la scuola viene prima dello sport. Eravamo sia insegnanti che educatori. Dopo due anni di covid, poi, abbiamo dovuto prestare attenzione anche alla notevole differenza a livello motorio e di schemi di base. Abbiamo riscontrato difficoltà a fare diversi movimenti. È come se per due anni ci fosse stato un buco enorme, non solo nell’educazione ma anche a livello fisico”.

La più grande soddisfazione è stata la presenza dei ragazzi, che hanno sempre svolto le ore del progetto senza mai mancare. “Gli studenti che frequentano l’istituto agrario fumano, vanno in motorino e hanno difficoltà nel loro percorso di studi. Gli insegnanti – spiega Corrado – faticano a portarli avanti di anno in anno. Per questa ragione è stato un grande successo. L’istituto si trova in periferia e molti studenti si iscrivono solo per ottenere un titolo di studio, non essendo inclini a studiare con costanza. Un’altra gioia è stata sicuramente vedere come alcuni di loro abbiano mostrato interesse nel continuare a praticare l’attività fisica provata a scuola”.

Dalle parole di Corrado si evince quanto lo sport possa essere, se interpretato correttamente, per tanti giovani provenienti da contesti difficili, una vera e propria arte per la vita. (Sergio Pannocchia)

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